sabato 22 settembre 2012

... seguito

da allora si trascinava contando i giorni, aggrappata alla speranza di un contatto, di notizie. 
troppo doloroso l’affronto subito per esser lei a cercarlo.
e pensare che tutto era partito per gioco. che stupida! aveva creduto di prenderlo in giro bonariamente, di fare uno scherzo innocuo e come nelle tragedie/farse tutto si era invece ritorto contro di lei. poteva essere soddisfatta: aveva ottenuto il massimo col minimo sforzo! cosa poteva averla spinta a saggiare ‘la solidità’ di un rapporto così effimero? cosa si era creduta, che castelli si era costruita? nemmeno di fronte ad un impegno così da poco lui aveva rinunciato per favorirla… stupida stupida stupida!
Le strinsi il braccio: capivo. a volte succede di ferirsi senza volere, capita persino di sapere che ci si ritroverà disperati ma di non riuscire a fermare il disastro - anzi di scapicollarsi incontro ad esso!
“E adesso, cosa intendi fare?” chiesi sommessamente. “Che vuoi che faccia? Nulla! non posso fare altro che aspettare e aspettare… sperando che passi tutto in fretta.”  

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3 commenti:

  1. ...già...aspettare e fantasticare, pur sapendo che la storia ha scritto fine...Monica, riesci a mettermi sempre angoscia....:))))ahhhhhhhhhhh.....Buona serata...

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  2. spero che ci sia dopo il post dell'1 ottobre un cambiamento in positivo :) tipo che all'ultimo si pente del gesto... è bellissimo questo racconto, pagina dopo pagina ci si potrebbe scrivere un libro.

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