sabato 18 febbraio 2012

... seguito

“Ho capito di esserne innamorata una sera, tornando a casa dall’ufficio. Ci eravamo sentiti nel pomeriggio e lui mi aveva parlato di un appuntamento per la serata: doveva incontrare una donna, una conoscenza recente. Sarebbero usciti a cena poi, forse, un film e più tardi… chissà!” Avevano scherzato, come sempre, su questa capacità di lui di trovare sempre donne nuove da corteggiare, frequentare per un poco e portare a letto senza restarne mai troppo coinvolto. Si erano salutati e lei aveva seguitato a lavorare con impegno su un nuovo compito affidatole senza più pensarlo.
Era stato fuori, appena girato l’angolo del capannone, che lui le era tornato in mente: la sera sarebbe andato fuori con un’altra, un’altra cui avrebbe sorriso, parlato, affascinato, baciata, abbracciata e… aveva vacillato, sì, sbandato e incespicato, proprio sul punto di cadere, quasi fosse stata colpita violentemente alla testa! Per un istante aveva sentito un dolore acuto al petto, come se il cuore si fosse spaccato, si era sentita sommersa da una sensazione oscura di tenebrosa solitudine: mai avrebbe condiviso ore, giorni e anni con quest’uomo che, scopriva in quel momento, voleva con tutta sé stessa!
segue...