martedì 14 agosto 2012

a G

G  non so come farlo altrimenti: grazie per esserti unito al mio  blog. è stato un vero piacere trovarti oggi qui.

foto da  meteoweb.eu

 

... seguito


“Sono stata male in questo periodo, davvero malissimo, e sto ancora tanto tanto male.” Non dissi nulla, capivo che non stava parlando di un male fisico. “E’ da 47 giorni che non lo sento, che non ho sue notizie, sto da cani… sai, ho scoperto il significato di questa locuzione proprio grazie a lui: anch’io come un cane fedele aspetto anche solo uno sguardo, un cenno! pronta a scodinzolare per un nonnulla purchè mi giunga da lui.” fece una risatina e mi lanciò un’occhiata interrogativa; seguitai a tacere e lei riprese a spiegare.
tutto era accaduto una sera, ai primi di dicembre.
sulla strada di casa gli aveva mandato un messaggio di saluto cui lui aveva risposto brevemente. Rinviato un sms chiedendo dove fosse e che facesse, si era sentita dire che era a far spese, poi sarebbe andato a cena con i compagni di palestra. “Sai quelle cene cui ti senti obbligata a partecipare per scambiare gli auguri con gli accoliti e che, secondo me, sono di una noia abissale?” Eccome se ne avevo conoscenza, chi non ha mai dovuto partecipare a incontri del genere, cene o pranzi con colleghi d’ufficio, di scuola o sport, per Natale o fine corso o altre barbose circostanze? Credo proprio che non ci sia nessuno che non abbia dovuto subirle…
era stato a questo punto che, per celia, l’aveva invitato ad incontrarla (era dall’inizio della loro ‘relazione’ che periodicamente lui si ostinava a chiederle di vederla e lei a negarsi). la sua risposta si era fatta attendere. 
sorpresa, XZY aveva deviato allungando il tragitto, in attesa. 
 segue...

domenica 5 agosto 2012

... seguito


la vidi arrivare dai portici sud. la luce inclemente dei neon risaltava la sua età, la struttura massiccia, l’incedere stanco. Com’era cambiata! e quando mi raggiunse al tavolo ebbi modo di trovare conferma dell’impressione che ne avevo avuta: senza trucco, capelli bianchi alla radice (se si può considerare radice una lunghezza di 3/4 centimetri!), occhiaie contornanti occhi da cane bastonato… mi alzai e la strinsi in un lungo abbraccio, anche per rimandare, seppur di poco, il momento in cui ci saremmo guardate davvero. Con un sospiro la lasciai e ci sedemmo. “Ti trovo proprio bene! sembri tornata da un viaggio. hai fatto delle vacanze a Natale, sei stata via? no? si direbbe invece che… ma su di te il tempo non incide per niente… sei sempre così… fresca… come fai?  io invece...” mentivo, ben consapevole che lei sapeva che stavo pensando tutto il contrario.
Sorrise, e per quell’attimo parve tornare la ragazza che era stata tanto tempo prima: sbarazzina, incantevole, piena di vita e di sogni! poi il sorriso si accartocciò.
 segue...

sabato 4 agosto 2012

... seguito



poi le settimane erano volate: si avvicinava il Natale! Regali da comprare, impacchettare e consegnare, incontri familiari da organizzare, spese e incombenze da pianificare e risolvere… insomma, lo confesso, relegai XZY in un angolino della mente – proprio non avevo la possibilità di prestarle attenzione, ma dopo le feste…
fu in un pomeriggio freddo e grigio di gennaio che la chiamai: “Ciao carissima, spero tu abbia ancora voglia di un caffè. scusami tanto se non ti ho telefonato prima ma sono stata così presa in questo periodo… adesso però possiamo vederci quando e dove vuoi!”. mi sembrò contenta di sentirmi, ma null’altro trapelò dalla sua voce. Decidemmo allora di trovarci in una caffetteria del centro, a mezza strada tra i nostri rispettivi uffici, il martedì seguente, attorno alle 18 – non sarebbe stato un giorno di particolare afflusso, o almeno così credevamo, e avremmo potuto proseguire con tranquillità il colloquio interrotto.
mi sentivo più leggera dopo aver fissato l’incontro, ero certa che tutto fosse stato superato o, almeno, ringabbiato dal trantran usuale.
segue...