domenica 29 gennaio 2012

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"Ma certo, ti sei sentita stimolata - l'ho interrotta - hai parlato, scherzato, flirtato con un uomo che non era tuo marito. Dopo tutto quel vivere in comune  ti sei ritrovata che ancora eri in grado di sentirti donna e non solamente 'la moglie di' e 'la madre di'! Hai semplicemente interpretato malamente la vicenda." 
Di nuovo mi lanciò un'occhiata disperata e spiegò che anche lei aveva faticato a capire che si trattava di  amore, sì, era proprio amore quello che provava... si era ripetuta sino alla noia che era semplicemente il bisogno di sentirsi ancora desiderabile e desiderata, di mettere una toppa all'avanzare del tempo, di volersi innamorare per l'ultima volta ma poi aveva dovuto prendere atto della realtà ed aveva cominciato a stare male...

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martedì 17 gennaio 2012

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"Ma sì - dissi a quel punto - ti piace, provi simpatia per lui, ti senti coinvolta, è un diversivo... ma l'amore è un'altra cosa. Lo sai meglio di me. E poi c'è ABC, vostra figlia, quello è l'amore: lo stare insieme da tutto questo tempo, il sostenersi a vicenda... ne avete passate tante insieme!" e mentre parlavo mi chiedevo se, davvero, non stessi dicendo 'ste cose soprattutto per me e per quietare quella sottile insoddisfazione che da un po' mi serpeggiava dentro.
XYZ riprese a raccontare.
Era tutto iniziato per gioco: battute sulle innumerevoli 'fidanzate' (di lui), sui colleghi di lavoro e sui gusti: hobby, cinema, letture (di entrambi). Frasi di simpatia bisbigliate, parole di supporto o conforto nei momenti no. Si erano scambiati i numeri del cellulare e gli indirizzi emails privati, per continuare a 'frequentarsi' lontano da occhi ed orecchie curiosi. Pian piano questo sentirsi e scriversi aveva riempito un segmento importante della sua giornata fino a travalicare nella sera e poi nella notte... Tanto che si era accorta, ad un certo punto, di non avere la testa che per lui, ad immaginare castelli in aria... 
Imbarazzata, si fermò e prese a fissare la tazza di caffè ormai vuota.
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lunedì 16 gennaio 2012

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anzi, ogni volta che suonava il telefono faceva un balzo e afferrava la cornetta prima della collega, per non perdere nemmeno un attimo del tempo che lui poteva dedicarle! ma troppo spesso erano chiamate di altri e così lei passava gran parte della giornata a tendere l'orecchio, addirittura riduceva al minimo le uscite dalla stanza!!
Ancora una volta ero senza parole, guardavo XYZ e pensavo di trovarmi di fronte ed un'assoluta sconociuta...  come aveva fatto a trovarsi invischiata in una situazione così assurda?
Lei sembrò capire i miei pensieri e fece un sorriso stanco che mi impedì qualsiasi commento...

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