giovedì 28 giugno 2012

... seguito


Guardai l’orologio, acc quanto si era fatto tardi! Mi dispiaceva lasciarla così ma dovevo andarmene, ci saremmo riviste prestissimo le assicurai però adesso non potevo proprio restare neppure un momento di più. Raccolsi le mie cose, un rapido abbraccio ed un bacio e già correvo verso l’auto. Mi volsi per un attimo: era rimasta lì seduta, smarrita, distante. Un piccolo rimorso, subito scacciato dalla fretta, ed avviai il motore…
Sbrigai in fretta le commissioni programmate ma in sottofondo avevo sempre il pensiero di XZY: un malessere sottile per non aver saputo come aiutarla, ma in che modo? Era stato sufficiente averla ascoltata e proporre un altro incontro? Forse avrei dovuto… cosa però?
Quella sera evitai di parlarne anche a O. che a cena mi aveva chiesto notizie della mia vecchia amica: “Nulla di che, le solite cose: il lavoro e le colleghe, la figlia, l’invecchiare…”. Non mi ero sentita di farlo partecipe delle confidenze di XZY, pure che tutto solitamente gli raccontavo… ma in questo caso…
segue...

1 commento:

  1. anche questa è amicizia, le confidenze dell'amica rimangono sepolte nel nostro cuore

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