Guardai l’orologio, acc quanto si era fatto
tardi! Mi dispiaceva lasciarla così ma dovevo andarmene, ci saremmo riviste prestissimo
le assicurai però adesso non potevo proprio restare neppure un momento di più. Raccolsi
le mie cose, un rapido abbraccio ed un bacio e già correvo verso l’auto. Mi volsi
per un attimo: era rimasta lì seduta, smarrita, distante. Un piccolo rimorso, subito
scacciato dalla fretta, ed avviai il motore…
Sbrigai in fretta le commissioni programmate
ma in sottofondo avevo sempre il pensiero di XZY: un malessere sottile per non aver
saputo come aiutarla, ma in che modo? Era stato sufficiente averla ascoltata e proporre
un altro incontro? Forse avrei dovuto… cosa però?
Quella sera evitai di parlarne anche a
O. che a cena mi aveva chiesto notizie della mia vecchia amica: “Nulla di che, le
solite cose: il lavoro e le colleghe, la figlia, l’invecchiare…”. Non mi ero sentita
di farlo partecipe delle confidenze di XZY, pure che tutto solitamente gli raccontavo…
ma in questo caso…
segue...
anche questa è amicizia, le confidenze dell'amica rimangono sepolte nel nostro cuore
RispondiElimina