Si era fermata lì, sul marciapiede, incapace
di proseguire, schiacciata da quella nuova consapevolezza e dal male che
provava in quell’enorme buco dove fino a poco prima si trovava il suo cuore… una
pena infinita, la sensazione implacabile di perdita per qualcosa che pure non aveva
né avrebbe mai avuto… il battito forsennato che aveva preso ad avvertire dopo
qualche istante e la ripresa della percezione di dove e ciò che la circondava la
lasciò stupefatta. Si costrinse a riprendere a camminare, ma doveva dirsi di
alzare la gamba e poi poggiare il piede a terra e subito dopo ordinare
all’altra gamba di eseguire lo stesso movimento, mentre provava la sensazione
di essere immersa in un blocco di ghiaccio. Si sentiva stordita e incapace di
pensieri coerenti e consequenziali… pur non sapendo nemmeno come, ce l’aveva
fatta ad arrivare a casa ‘sana e salva’! ma i brividi non se n’erano andati e
sentiva i denti sbattere non riuscendo a formulare l’ordine di fermare il
tremore di cui era preda… era malata, no, di più, era morta pur seguitando respirare…
segue...
sto seguendo il tuo racconto, molto avvincente, complimenti
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